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In condizioni normali, i raggi luminosi, provenienti dal mondo esterno, attraversano i mezzi diottrici del sistema visivo (cornea, cristallino, umor acqueo e umor vitreo) e convergono sulla retina per formare un’immagine nitida.

L’immagine viene impressionata sulla retina, come avviene sulla pellicola della macchina fotografica, quindi trasmessa attraverso il nervo ottico al cervello che elabora le informazioni visive, provenienti dai due occhi, in un’unica sensazione visiva (visione binoculare).

I difetti visivi, o ametropie, sono dovuti ad una anomala focalizzazione delle immagini del mondo esterno sul piano retinico.

Ci sono tre categorie di difetti refrattivi:

  • la miopia (visione difficoltosa per lontano, ma buona per vicino)
  • l’ipermetropia (visione difficoltosa sia per lontano che per vicino)
  • l’astigmatismo (visione distorta)

esiste inoltre anche

  • la presbiopia (difficoltà nella messa a fuoco per vicino)

Si sottolinea che la presbiopia non è un difetto visivo, bensì un disturbo accomodativo, dovuto alla perdita di elasticità del cristallino che si verifica tendenzialmente dopo i 40 anni.

 

Miopia

La miopia è il difetto della vista più diffuso al mondo: ne è affetto circa un terzo della popolazione, la percentuale è in lieve ma costante aumento.

(Update on the Epidemiology and Genetics of Myopic Refractive Error - Justin C Sherwin, David A MackeyDisclosures Expert Review of Ophthalmology -. 2013;8(1):63-87.)

La miopia si caratterizza per una difficoltà nella visione da lontano e una buona visione per vicino. In questa condizione, l’immagine si focalizza davanti alla retina.

 

 

La miopia si manifesta nei casi in cui sia presente una maggiore lunghezza dell’occhio rispetto alla normalità (miopia assiale), oppure per maggior potere refrattivo della cornea (maggior curvatura) o del cristallino (miopia refrattiva).

La miopia si può considerare:

  • lieve, tra 1 e 3 diottrie
  • media, tra le 3 e le 6 diottrie
  • elevata, oltre le 6 diottrie

Si fa presente che, in alcuni pazienti adulti e prevalentemente in età pediatrica, dove il sistema accomodativo è molto dinamico, possono essere presenti “spasmi accomodativi” che simulano una falsa miopia. Risulta indispensabile effettuare il test con le gocce (cicloplegia) per evidenziare il reale difetto visivo e prescrivere la migliore correzione ottica.

La miopia può modificarsi a qualsiasi età, ma le principali variazioni avvengono durante l’infanzia o l’adolescenza. La miopia non è solo un difetto visivo ma, se elevata, si caratterizza anche per alterazioni della retina o della motilità oculare (strabismi).

La miopia, generalmente, può essere la causa di uno strabismo divergente e, quando raggiunge valori elevati, di strabismo convergente ad ampio angolo, o, in caso di anisometropia, anche di strabismo verticale.

Correggendo la miopia con gli occhiali possiamo migliorare il parallelismo oculare in caso di strabismi divergenti o, al contrario, esacerbare uno strabismo convergente. Importante è quindi considerare lo stato oculo motorio sensoriale, verificato durante la visita ortottica, prima di procedere alla prescrizione dell’occhiale, ai fini di consentire al paziente una visione nitida, singola e confortevole.

 

Ipermetropia

L’ipermetropia è un difetto visivo molto diffuso, è presente in circa il 20% della popolazione.

(Prevalence of refractive errors in the European adult population: the Gutenberg Health Study (GHS).

Wolfram C1, Höhn R, Kottler U, Wild P, Blettner M, Bühren J, Pfeiffer N, Mirshahi A. - Br J Ophthalmol. 2014 Feb 10.)

L’ipermetropia si caratterizza per una visione sfuocata a tutte le distanze, prevalentemente per vicino. In questa condizione, l’immagine si focalizza dietro la retina.

 

 

L’ipermetropia si manifesta nei casi in cui sia presente una minore lunghezza dell’occhio (ipermetropia assiale), un minore potere refrattivo della cornea (minore curvatura) o del cristallino (ipermetropia refrattiva).

A differenza della miopia, l’ipermetropia, solitamente, crea una minore dipendenza all’occhiale, in quanto può essere compensata dal nostro sistema visivo mediante uno sforzo accomodativo. Questo meccanismo di compenso può causare cefalea, che è un sintomo molto frequente e, in alcuni casi, può scatenare uno strabismo convergente, qualora si alteri il rapporto accomodazione/convergenza.

Si fa presente che in alcuni pazienti adulti, ma prevalentemente in età pediatrica, dove il sistema accomodativo è molto dinamico, risulta indispensabile effettuare il test con le gocce (cicloplegia) per evidenziare il reale difetto visivo e prescrivere la migliore correzione ottica.

L’ipermetropia, tendenzialmente, è l’unico difetto visivo che può ridursi durante la crescita.

L’ipermetropia può essere la causa di uno strabismo convergente (esotropia parzialmente o totalmente accomodativa). La correzione dell’ipermetropia con gli occhiali può migliorare il parallelismo oculare in caso di strabismo convergente o, al contrario, accentuare uno strabismo divergente. La visita ortottica ci consentirà di verificare lo stato oculo motorio sensoriale, prima di procedere alla corretta prescrizione dell’occhiale, ai fini di consentire al paziente una visione nitida, singola e confortevole.

 

Astigmatismo

L’astigmatismo si caratterizza per una visione distorta alle varie distanze e può associarsi alla miopia o all’ipermetropia. In questa condizione l’immagine si focalizza in due punti diversi rispetto al piano retinico.

L’astigmatismo si manifesta qualora sia presente un’eccessiva differenza di curvatura dei meridiani corneali, o nei casi d’irregolarità dei mezzi diottrici interni (cristallino).

 

 

Presbiopia

La presbiopia causa una difficoltà nella visione per vicino. Essa è provocata da una perdita di elasticità del cristallino e del muscolo ciliare che ne regola la modificazione della curvatura e, quindi, la capacità accomodativa. Generalmente, la presbiopia compare attorno ai 40-45 anni nei soggetti che non accusano disturbi visivi (i cosiddetti emmetropi). In coloro i quali sono affetti da ipermetropia, la comparsa della presbiopia arriva più precocemente e, nei soggetti miopi, generalmente, il fenomeno della presbiopia si manifesta invece più tardi.

 

Anisometropia

Con il termine anisometropia, si intende una differenza refrattiva fra i due occhi (differente valore del difetto visivo), responsabile di una aniseiconia (differente dimensione delle immagini retiniche).

Qualora la differenza refrattiva dei due occhi superi le tre diottrie, è possibile che il sistema sensoriale (cervello) non sia in grado di unificare le immagini provenienti dai due occhi con conseguenti disturbi visivi:

  • l’astenopia (stanchezza visiva, cefalea, bruciore oculare, etc.)
  • la confusione visiva con alterazione della percezione delle distanze
  • la diplopia (visione doppia)

La confusione visiva e la diplopia sono più frequenti nei casi in cui si sviluppi uno strabismo verticale, per alterazioni della dinamica motoria oculare, secondarie ad alterati rapporti tra i muscoli oculari e la “scatola ossea orbitaria”.

Al fine di eliminare l’aniseiconia, l’uso delle lenti a contatto rimane la terapia ottica d’elezione perché, azzerando la distanza apice corneale-lente, vengono ripristinate le condizioni ottimali per la fusione binoculare da parte del nostro sistema visivo.

Nel caso in cui il paziente non tolleri le lenti a contatto, è possibile migliorare la condizione visiva utilizzando particolari lenti da occhiali che presentano delle caratteristiche tecniche particolari:

  • numero di Abbe elevato (rapporto di dispersione cromatica di un materiale trasparente alle lunghezze d’onda dello spettro visibile);
  • indice di rifrazione superiore a 1,5 per ridurre lo spessore delle lenti;
  • lenti asferiche e/o biasferiche per ottenere curvature più piatte, su entrambe le superfici, in modo da ridurre l’aberrazione sferica e l’astigmatismo dei fasci obliqui.