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Gli occhiali, oltre ad essere utili per vedere meglio in caso di difetti refrattivi, possono avere altre importanti funzioni:

  • protezione dalla luce, in modo particolare nei casi di fotofobia, albinismo, patologie degenerative della retina, opacità dei mezzi diottrici, etc.;
  • miglioramento del parallelismo degli occhi: in alcune forme di strabismo “accomodativo”, l’uso di lenti migliora la posizione degli occhi a tal punto che, in alcuni casi, non è necessario ricorrere alla chirurgia dello strabismo;
  • eliminazione della diplopia e/o confusione visiva. E’ possibile, mediante un semplice decentramento della lente correttiva o incorporando un prisma, migliorare la visione disturbata dal disassamento oculare. Ovviamente, tale soluzione è limitata a casi di strabismo molto piccoli, poiché valori elevati di decentramento o di prismi sarebbero incompatibili con un’acuità visiva soddisfacente. In alcuni bambini affetti da strabismo “accomodativo” più ampio nella visione vicina piuttosto che quella lontana, si possono utilizzare lenti bifocali, ossia lenti correttive con potere diverso alto-basso, per controllare meglio il parallelismo degli occhi.

 

Quando sono utili le lenti monofocali, bifocali, progressive e degressive?

 

Le lenti monofocali presentano un’unica zona ottica con il medesimo potere in tutta la superficie della lente. Sono indicate in tutte le attività lavorative che richiedono una visione molto precisa poiché offrono un campo visivo molto ampio. Risultano la scelta ottimale per chi utilizza, per periodi prolungati,  gli occhiali da lettura a una distanza ravvicinata, e per chi impiega sistemi ingrandenti come gli orologiai, i dentisti, gli odontotecnici etc. Il limite delle lenti monofocali è la visione nitida solo in una limitata area dello spazio.

 

Le lenti bifocali presentano due zone ottiche di differente potere diottrico.

La zona superiore, più ampia, è quella relativa al potere per lontano, mentre quella inferiore, più piccola (lunetta), viene utilizzata per vicino.

Le lenti bifocali permettono di formare due fuochi a due distanze prestabilite ed invariabili, correggendo un difetto refrattivo per lontano e la presbiopia per vicino.

La scelta della dimensione della lente per vicino è in relazione alle esigenze del paziente: più importante sarà l’attività a distanza ravvicinata, più ampio dovrà essere il segmento inferiore dell’occhiale. Le lenti bifocali sono adatte per chi ha un lavoro di precisione e necessita di una visione nitida per lontano e per vicino, non offrono però la visione nitida a distanza intermedia.

 

Le lenti progressive presentano diverse zone visive funzionali in cui il potere varia dall’alto verso il basso, attraverso il canale di progressione. La possibilità di favorire una visione ottimale alle varie distanze (dall’infinito ai 30 cm), unita al risultato estetico (non si vede la linea di demarcazione lontano–vicino o la lunetta), le rende preferibili alle lenti bifocali.

L’unico inconveniente riguarda le zone periferiche, al di fuori del canale di progressione, in cui sono presenti distorsioni ottiche e astigmatismi di superficie (effetto glare).

Le lenti progressive quindi sono indicate per chi ha la necessità di una visione nitida alle diverse distanze, vengono sconsigliate a chi deve svolgere per periodi prolungati lavori di precisione alla medesima distanza poiché inducono una postura poco confortevole.

 

Le lenti degressive presentano diverse zone visive, unite tramite un canale di progressione, che permettono la messa a fuoco a distanza intermedio – vicina. A differenza delle lenti progressive non è presente il valore che consente la visione per lontano; nella parte alta della lente è presente il potere che consente la visione alla distanza intermedia d’uso che si desidera avere; nella parte bassa sarà presente il potere necessario al compito visivo per vicino. Riducendo quindi la distanza nella visione per lontano, la degressione del potere fino alla parte per vicino sarà minore, offrendo una progressione più “dolce” e un maggior campo di visione nitida e comfort visivo nella distanza intermedia. La lente degressiva viene consigliata a chi necessita di disporre d’una rapida e confortevole messa a fuoco soprattutto nel lavoro d’ufficio, sia per una visione sullo schermo del computer che da vicino (tastiera, testo da leggere).

 

Lenti correttive in età pediatrica

 

Nei bambini l’uso degli occhiali può avere vari significati:

  • eliminare o ridurre la cefalea, che compare prevalentemente dopo l’impegno visivo (scuola, compiti, televisione,…). L’ipermetropia è il difetto visivo che più frequentemente è causa di cefalea. In generale, si tratta di un difetto refrattivo che consente una visione normale, ottenuta però dopo uno “sforzo accomodativo”. L’uso della lente correttiva riduce lo sforzo visivo, con conseguente scomparsa della cefalea.
  • migliorare la potenzialità visiva, specialmente nei casi di ambliopia (“occhio pigro”) o di difetti visivi elevati. Se l’occhio di un bambino non viene messo nelle condizioni di sviluppare una esperienza visiva normale, non riuscirà mai a raggiungere una acuità visiva soddisfacente, tanto più quando il problema coinvolge un solo occhio o esiste una grande differenza visiva tra i due occhi. In tali casi, oltre alla lente correttiva, è necessario ricorrere al bendaggio dell’occhio migliore.
  • migliorare il parallelismo oculare nei casi di strabismo “accomodativo”.